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Un felice Natale dal Mersey: O Chi ha ucciso Babbo Natale? - Brian L. Porter

Un felice Natale dal Mersey: O Chi ha ucciso Babbo Natale? - Brian L. Porter

Traduzione di Cecilia Metta

Un felice Natale dal Mersey: O Chi ha ucciso Babbo Natale? - Brian L. Porter

Estratto del libro

La chiamata

“Mi stai prendendo in giro, vero? È uno scherzo? Mancano tre giorni a Natale.” Urlò al telefono Andy Ross, in risposta a una chiamata dalla sala di controllo della centrale della polizia di Merseyside, a casa sua. Erano le otto e mezzo di sera del 22 dicembre e lui e sua moglie Maria stavano per sedersi per cena a tarda ora, dopo aver passato un’ora a impacchettare i regali per parenti e amici.

            “Non è uno scherzo, ispettore Ross,” gli assicurò Jenny, che aveva il compito di supervisionare la sala di controllo. “La chiamata è stata confermata dall’agente sul posto.”

            “Ma la vittima... Non può essere vero, no?”

            “Temo di sì e poiché lei è l’ufficiale più anziano di turno, avrà il piacere di rispondere. Ho chiamato anche il sergente Drake e mi ha chiesto di riferirle che la incontrerà lì.”

            “E dove sarebbe, lì?” Chiese Ross, rendendosi conto che Jenny non gli aveva ancora indicato il luogo del delitto.

            “Pearson’s Emporium,” rispose la donna. “È quel nuovo grande magazzino economico che ha aperto nella vecchia banca chiusa di...”

            “So dov’è, grazie, Jenny.”

            “Allora te lo lascio, va bene? Assicurati solo che, quando arrivi, non ci sia una slitta in doppia fila con una mezza dozzina di renne attaccate,” scherzò la donna.

            “Va bene, sono convinto. Sarò lì il prima possibile,” confermò Ross. Mentre l’ispettore rimetteva il telefono sulla base sul tavolo vicino alla porta d’ingresso della sua casa a Prescot, a pochi chilometri dal centro di Liverpool, Maria apparve dalla porta del salotto.

            “Non sarà una chiamata, vero?” sembrava delusa ma rassegnata al fatto che tutto questo faceva parte del lavoro di suo marito.

            “Scusami. Non ci crederai mai,” esitò l’uomo prima di continuare. Aveva un sorriso ironico sul volto, insolito considerando che la sua serata era appena stata interrotta.

            “Avanti, sputa il rospo,” disse Maria, “A cosa non dovrei credere?”

            Incapace di contenersi, Andy Ross attirò a sé sua moglie, tenendole una mano su ogni spalla, le diede un breve ma amorevole bacio e le sussurrò all’orecchio: “Qualcuno ha appena ucciso Babbo Natale!

            “Andy, non fare lo stupido con me. Dai, cos’è successo per trascinarti fuori a quest’ora della notte?”

            “Te l’ho appena detto. Qualcuno ha ucciso Babbo Natale,” la guardò negli occhi e Maria capì che suo marito era mortalmente serio.

            “Dici sul serio, vero?”

            “Sì, sembra che qualcuno abbia fatto fuori il Babbo Natale di quel grande magazzino, Pearson’s Emporium, in città.”

            Ross prese il suo cellulare dal suo posto sul caricatore in camera da letto, tirò fuori dall’armadio il suo cappotto caldo color cammello che Maria gli aveva comprato un paio di Natali fa, e fece scivolare il telefono in una delle tasche profonde. Prese i guanti di pelle marrone, aggiunse un paio di scarpe di pelle nera, che stonavano con il cappotto e i guanti, ed era fuori dalla porta e nella sua macchina dopo dieci minuti dalla ricezione della chiamata dalla centrale.

Il corpo

Pearson’s Emporium era simile a molti dei negozi di quel tipo che stavano aprendo in cittadine e città in tutto il paese, dato che molti negozi vecchi e consolidati chiudevano l’attività a causa dell’attuale crisi economica, per essere rimpiazzati da altri che operavano con budget ridotti e margini minuscoli, di solito con affitti brevi. Queste attività di solito operano con profitto fino a quando possono rimanere economicamente sostenibili, prima che i loro proprietari chiudano le porte un’ultima volta e passino a pascoli nuovi.

            Erano quasi le 21.20 quando Ross si fermò all’ingresso del negozio, parcheggiando sulle doppie linee gialle immediatamente fuori dalle doppie porte a vetri del negozio. Era sicuro che non ci fossero vigili urbani in servizio a quell’ora della notte, quindi era certo che non avrebbe ricevuto nessuna multa. Vide subito che il suo sergente, Clarissa (Izzie) Drake era già sul posto, dato che la sua macchina era parcheggiata qualche metro più avanti lungo la strada. La donna aveva convenientemente lasciato lo spazio più vicino alle porte per il suo capo.

            Andy Ross era il capo operativo della sezione omicidi della polizia di Merseyside, istituita per indagare su casi strani o insoliti che non rientravano nelle normali competenze della polizia criminale. Izzie Drake era stata suo sergente e partner per così tanti anni che i due avevano sviluppato un rapporto di lavoro quasi telepatico e chi li conosceva bene pensava che potessero quasi leggersi nella mente. Insieme alla loro squadra di detective esperti e altamente qualificati, il meglio del meglio, come li definiva Ross, erano stati responsabili della cattura e dell’arresto di alcuni dei più pericolosi e subdoli assassini che la polizia aveva affrontato nei dieci anni precedenti.

            Ross fu accolto all’ingresso del negozio da due agenti in uniforme, entrambi poliziotti, e Ross suppose che ce ne fossero altri all’interno, come evidenziato dalla presenza di due veicoli Peugeot della polizia parcheggiati lì vicino. Ross mostrò il suo tesserino avvicinandosi agli agenti, identificandosi e sbottonandosi il cappotto mentre il calore dell’interno del negozio lo faceva sudare all’istante.

            L’agente Roger Dixon informò Ross che il sergente Drake era già al secondo piano dell’edificio, insieme agli agenti Greig e Forsyth, dove si trovava la grotta di Babbo Natale. Dixon confermò anche che dal loro arrivo, lui e l’agente Newton, supponendo che potesse esserci stato un omicidio, avevano vietato a chiunque di lasciare l’edificio e che sia il personale sia i clienti stavano aspettando di essere interrogati nel ristorante del negozio, situato all’ultimo piano. Al momento erano sorvegliati dalle due guardie di sicurezza del negozio, fino all’arrivo di altre unità della polizia.

            Izzie lo stava aspettando mentre Ross usciva dall’ascensore al secondo piano e si dirigeva verso la grotta, che si trovava immediatamente di fronte a lui, al centro del piano del negozio, dove sarebbe stata imperdibile per i bambini desiderosi di uscire dall’ascensore con i loro genitori.

            “Non è quello che ci aspettavamo a ridosso del Natale, vero?” chiese lei, accompagnandolo nella grotta attraverso un arco argentato ricoperto di decorazioni, sorvegliato da due elfi, vestiti con sgargianti costumi rossi e verdi. Erano automi alimentati elettricamente che normalmente passavano le ore di apertura del negozio annuendo con la testa ed emettendo voci registrate che davano il benvenuto ai visitatori alla Grotta di Babbo Natale. Ross ringraziò interiormente Dio per la piccola grazia che fossero stati spenti quando il negozio aveva chiuso alle 8 di sera, anche se, stando lì, inanimati, con i loro sorrisi fissi al loro posto, avevano un aspetto piuttosto spaventoso e snervante.

            “Decisamente no,” concordò Ross, seguendola nella grotta. Due poliziotti fecero un cenno di saluto mentre lui passava davanti a loro con Drake. Lì, al centro della scena natalizia addobbata a festa, che sembrava il laboratorio di Babbo Natale al Polo Nord, c’era un grande trono imbottito di velluto rosso, sul quale l’inconfondibile figura di un uomo vestito con il tradizionale costume di Babbo Natale, sembrava, all’osservatore casuale, essersi addormentato con la testa china in avanti e il mento barbuto appoggiato sul petto ampiamente imbottito.

            “Che cosa abbiamo allora, Izzie?” chiese, presumendo che lei avesse già scoperto alcune informazioni di base prima del suo arrivo.

            “Babbo Natale, alias Daniel Thomas, è stato trovato così poco prima dell’orario di chiusura. La grotta non aveva avuto visitatori nella mezz’ora precedente e il responsabile del piano era venuto a dire a Danny, come era conosciuto, di fare i bagagli e di andarsene per la notte. Non ricevendo risposta da Danny, in un primo momento aveva pensato che l’uomo si fosse addormentato e si era fatto avanti, con l’intenzione di dargli uno scappellotto e un leggero rimprovero. Come dice il signor Revitt, il responsabile del piano, Danny aveva quasi settant’anni e non sarebbe stato troppo duro con lui. Purtroppo, quando si è avvicinato a Babbo Natale, ha visto questo.”

            Izzie prese Ross per un braccio e lo guidò al lato del trono di Babbo Natale, dove indicò un coltello, conficcato in profondità nel collo del vecchio. Non c’era chiaramente alcuna possibilità che si trattasse di un incidente, suppose Ross.

            “Ah,” disse Ross. “Qualcuno ovviamente non amava il povero vecchio Babbo Natale.”

            “Puoi dirlo forte,” annuì Drake.  Credo che il nostro problema stia nel fatto che nessuno sa quando è successo. L’assassino potrebbe essere ancora nel negozio o potrebbe essersene andato in qualsiasi momento dalle 19:15, che è stata l’ultima visita registrata dei bambini alla Grotta.”

            “Quindi il nostro assassino potrebbe essere a chilometri di distanza o potrebbe essere seduto al piano di sopra a sorseggiare un tè o un caffè mentre noi cerchiamo di risolvere la questione,” disse Ross.  “Speravo che non ne avremmo avuto bisogno, ma credo che dobbiamo far venire qui alcuni della squadra per svolgere i primi colloqui con le persone di sopra.”

            “D’accordo,” rispose Drake, “mi metto al telefono e li convoco. Chi vuoi, capo?”

            “Derek McLennan, Tony Curtis e Sam Gable dovrebbero essere sufficienti per ora.  È un peccato che Sofie sia a casa in Germania,” disse, riferendosi alla detective tedesca momentaneamente nella squadra, Sofie Meyer. Quante persone abbiamo nel ristorante?”

            “Quarantadue, ma la maggior parte sono membri del personale. Solo sedici clienti erano rimasti nel negozio quando il corpo è stato scoperto alle 19:45.”

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