Un invito a morte - Rachel Bross
Traduzione di Sara Staccone
Un invito a morte - Rachel Bross
Estratto del libro
Tyler, un ragazzone abbronzato e fascinoso, siede dietro una scrivania con le dita immobili sui tasti di una vecchia tastiera Mac. "Dai, amico, pensa a qualcosa da scrivere". Sospira, fissandosi le dita. "Dannazione." Si mette le mani sul viso, dando le spalle alla scrivania, e grugnisce.
Pochi istanti dopo, qualcuno bussa sulla porta già aperta.
Tyler abbassa le mani quel poco che basta per vedere.
Una giovane e minuta bionda fa capolino all'interno, con un sorriso talmente esagerato da trasformarsi in una smorfia. "Mi dispiace! So che non volevi essere disturbato, ma mi stanno perseguitando". Stringe i denti, facendo oscillare la testa, e guarda il soffitto, parlando tra i denti. "Uff..." Il suo sguardo torna su di lui. "Hai qualcosa da darmi?" Si sposta, appoggiandosi contro lo stipite.
Tyler sbuffa, tornando a guardare la sua scrivania, e incrocia le braccia sul bordo. "No". Scuote la testa, passandosi una mano prima tra i corti riccioli neri, e poi sulla barba. "Il film era una merda, ma non posso dirlo perché altrimenti risulto troppo negativo". Dice, mimando delle virgolette immaginarie sulle ultime due parole. "Ho bisogno di questo lavoro. Ne ho bisogno per arrivare a quello che voglio davvero". Appoggia la testa sul braccio, dondolandola da una parte all’altra, e parla guardando il pavimento. "Come ne esco?" Geme, tenendo la testa bassa.
La bionda si fa strada in punta di piedi nel modesto ufficio, dando una breve occhiata alle sue spalle, per poi chiudere la porta, parlando a bassa voce. "Beh, ci sarà stato qualcosa che ti è piaciuto, no?" Nel frattempo, si è avvicinata alla sua scrivania, sedendosi in un angolo e aggiustandosi la camicetta.
Tyler le risponde senza alzare la testa. "No, era tutto artificioso e banale. La parte migliore era il cane, e il fatto che alla fine lui muore". Alza lo sguardo, aprendo la bocca come per parlare ancora, ma si ferma di colpo, ritrovandosi un procace seno coperto di pizzo nero a pochi centimetri dal viso.
La biondina scopre altri centimetri di carne, muovendo il petto come se fosse una carota e Tyler un asino. "Forse posso darti un pò di... ispirazione". Si morde il labbro inferiore, lasciandolo poi scivolare lentamente tra i denti.
Tyler torna dritto a sedere, facendo scorrere le mani sulle sue cosce allargate, e si lecca le labbra. "Sì, può darsi." Sorride, mentre lei finisce di sbottonarsi la camicetta, sciogliendosi lo stretto chignon. Poi, aiutandosi con un piede, tira la cigolante sedia di Tyler verso di sé.
Ridacchiando, allarga le gambe, tirando l'orlo della sua gonna nera e facendo scivolare un piede tra le sue gambe.
Tyler respira profondamente, guardandola famelico, e poi chiude gli occhi quando sente il suo piede scivolare sulla sua crescente erezione. "Vieni qui." Con uno scatto, la fa scivolare dalla scrivania sulle sue gambe.
La bionda emette un gridolino, per poi cingergli i fianchi con le gambe e appoggiando il petto sul suo viso.
In una villa di quattro piani, con un vialetto circolare di pietra che circonda una fontana a tre livelli, un campo da tennis e una piscina sul retro dietro il cortile, una donna alta e dall’aspetto imponente cammina sul pavimento di marmo grigio dell'atrio, spolverando i vasi cinesi ammassati sulle mensole.
Di lì a poco entra Merrien, la veste di seta rosa che svolazza e si gonfia a ogni suo passo. "Oh, Brunhilda! Sii gentile e pulisci la lettiera di Fifi. Emana un odore insopportabile”. Fa un sorriso alla cameriera, toccandosi i rolli che porta in testa.
Brunhilda borbotta tra sé e sé in tedesco, continuando a spolverare le delicate cianfrusaglie che adornano la casa.
Merrien ridacchia, fermandosi davanti alla porta della cucina. "Nehmen Sie diesen Ton nicht mit. Ich werde dich sofort feuern". Ridacchia di nuovo all’occhiataccia di Brunhilda. "Ora, cortesemente, vai". Agita una mano verso la serie di scale doppie che portano al piano superiore.
Brunhilda alza gli occhi al cielo, parlando con un marcato accento tedesco. "Sì, signora Grüber, pulirò il cesso del suo prezioso cucciolo". Con un sorriso eccessivamente sarcastico, si dirige verso le scale.
Merrien sorride, annuendo, e si gira verso la cucina. "Ci puoi scommettere il tuo bel culetto che lo farai". Accende il televisore della cucina e apre il frigorifero.
L’annunciatrice del telegiornale parla con entusiasmo alla telecamera. "Passiamo alle altre notizie. L'ultima attrazione sulla bocca di tutta la nazione è Sykes Manor, una casa dell'orrore infestata da fantasmi che spaventerà a morte chiunque vi entri. Negli ultimi tre anni ha accumulato centinaia di migliaia di dollari, complice il fatto di essere aperta tutto l'anno per i fan dell'horror". Ride, rivolgendosi al suo co-conduttore. "Di sicuro non mi piace essere spaventata, ma in questo caso potrei fare un’eccezione". Ridono entrambi, mentre lei si volta di nuovo verso la telecamera. "Il misterioso proprietario vorrebbe mandarci dodici persone per una festa privata, e uno di loro potrebbe tornare a casa con centomila dollari se sopravvivono alla notte”. Rabbrividisce. "Oooh, sembra davvero inquietante, eh Tom?" Dice, rivolgendosi nuovamente al collega.
Tom annuisce. "Senz’altro, Janet. Senz’altro". Lui ridacchia, lanciandole un'occhiata, e picchietta i suoi fogli sulla scrivania. "Potrei partecipare io stesso". Sorride, voltandosi verso la telecamera. "Hai la possibilità di ricevere il tuo invito d'oro per posta, e tutto quello che devi fare è inviare le tue informazioni attraverso il sito www.sykesmanor.com, che è anche collegato a Facebook, Twitter, Instagram..." Fa una pausa, socchiudendo gli occhi, e poi riprende a parlare più lentamente. "StumbleUpon, Delicious e Buzznet". Si volta sghignazzando verso Janet. "Wow, sembra che io sia indietro con i tempi". Scuote la testa. "Non ho mai sentito parlare di questi ultimi tre." I due ridono ancora, girandosi entrambi verso i suggeritori, e lui fa un cenno alla telecamera. "Tra poco, pandemonio al centro commerciale Brenton". Indica la telecamera. "Ora una breve pausa". La TV passa a una pubblicità di Arby's.
Merrien rimugina su quanto appena ascoltato. "Centomila dollari non sarebbero male come inizio. Poi, una volta che il vecchiardo avrà tirato le cuoia, potrò scroccarne altri a lui". Sorride tra sé e sé, appoggiando i gomiti sulla grande isola di marmo viola, e si tocca le labbra pittate di rosa con le unghie fresche di manicure. "Quanto potrà essere difficile sopravvivere in una casa infestata?" Scrollando le spalle, si rimette in piedi e apre la sua acqua Fiji, mette una cannuccia nella bottiglia e sorseggia.
La bionda torna a sedersi sull'angolo della scrivania e si abbottona la camicetta, sorridendo a sé stessa, guardando Tyler con la coda dell’occhio.
Tyler si lascia andare contro la sedia, facendola ruotare da un lato all'altro con un ampio sorriso. Si passa una mano tra i riccioli sudati, facendo un lungo sospiro, e piega la testa verso di lei.
La bionda ridacchia. "Una buona ispirazione?" Si liscia i capelli, attorcigliandoli di nuovo in uno chignon, che fissa con due bacchette.
Tyler ridacchia. "Senti qua: una pellicola che aspettavamo da tanto, un prodotto sottovalutato e con un cast eccezionale". Si china in avanti, appoggiando le dita intrecciate sul bordo della scrivania, e le sorride.
La bionda sorride, si china in avanti e appoggia la punta delle dita sotto il suo mento. "Lieta di essere stata d'aiuto". Con un saltello scende dalla scrivania, facendo cadere una pila di giornali. "Oh, merda. Scusa!" Si china per raccoglierli e si ferma, fissando quello in cima. "Oh! Ne ho sentito parlare di questo!" Alza lo sguardo verso di lui, scostandosi la frangia dal viso. "Sì, è quella cosa della casa stregata, regalano centomila dollari a chi riesce a passarci la notte". Gli porge il giornale.
Tyler apre la prima pagina, rileggendola. "È un concorso per sole dodici persone, e devo dare loro il mio indirizzo". Poi richiude il giornale. "Oh, diavolo, no. Probabilmente è una di quelle trappole per far divertire qualche serial killer. Non ho mai nemmeno sentito parlare di questo posto. E non c'è da stupirsi, dato che è nel fottuto Mississippi". Sbatte con sdegno il giornale sulla scrivania.
La bionda scrolla le spalle, gli occhi sul giornale. "Ne hanno parlato tutti i notiziari. Pare sia l’attrazione più in voga del momento". Sospirando, si appoggia contro la scrivania. "A me sembrano soldi piuttosto facili". Inarca un sopracciglio, appoggiando il mento sulla spalla, e lo guarda male.
Tyler si passa una mano sul viso, lasciandola sulla bocca. "In effetti, centomila bigliettoni sarebbero un buon inizio". Ridacchia, lasciando cadere la mano.
La bionda si china verso di lui, accarezzandogli il mento. "Se vinci, ricordati di me". Con un ultimo bacio veloce, esce con falcate sexy dalla stanza.
Tyler si abbandona all’indietro, mettendo le mani dietro la testa, e fissa la foto di Sykes Manor sulla prima pagina del New York Times. "Beh, tentar non nuove". Chinandosi in avanti, riacciuffa il giornale, rileggendo come iscriversi e passando poco dopo a cercare il sito sul suo Mac.
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